27 aprile 2015

Tuttomondo (con le nostre parole)

Tuttomondo " è un murale, un dipinto su una parete della chiesa di sant'Antonio a Pisa: ma non è solo questo, è un'opera incredibile ricca di figure che danzano e si muovono raccontando, appunto, il mondo. L'ha dipinto Keith Haring, un artista americano che ha disegnato e poi colorato trenta figure che rappresentano il mondo (la maternità, il lavoro manuale, il bene e il male, le cosiddette razze che litigano, la crescita, il rapporto con la natura, l'ambizione e altro ancora).
Le abbiamo viste insieme per benino, immaginate e riproposte con una storia che accompagna l'opera con il nostro punto di vista: e siccome queste figure danzano nella parete, abbiamo pensato di rappresentarle con dei gesti particolari, quelli della lingua dei segni, la LISAlessandra ci ha accompagnato in questa avventura con vera maestria e spontaneità, insegnandoci alcuni gesti e significati e raccontando con noi la storia di Tuttomondo (con le nostre parole). 
Eccola, puoi guardarla, leggerla e seguirla, così riconoscerai alcune figure.


La nostra storia segue la numerazione dentro le figure
Un Piccolo Bimbo era tra le braccia della sua mamma tentava di sporgere la testa per vedere che cosa lo circondava, ma era proprio il corpo caldo e accogliente della sua mamma. 
Sembrava davvero curioso e ben presto imparò a gattonare; un pomeriggio la mamma lo accompagnò allo zoo e si trovò a faccia a faccia con un simpatico esserino che lo divertì, ma chi era? Anche durante le vacanze estive al mare, vide volare sull’acqua uno straordinario Delfino mentre faceva una gara con un bianchissimo Uccello dalle lunghe ali: il gabbiano gli strizzò l’occhiolino e il bambino sorrise perché adorava gli animali ed era contento che vivessero insieme agli uomini. Il suo preferito era il Cane che era proprio il suo grande amico: lo accompagnava a passeggio, gli riportava il bastone e insieme a lui giocava. Se invece il tempo era brutto il piccolo bambino stava in casa e qualche volta guardava la Televisione: anche quella gli piaceva e quel piccolo schermo lo accompagnava in viaggio dappertutto anche se fuori pioveva.
Il Bambino cresceva curioso e scoprì tanti modi per divertirsi da solo o con altri bambini, ma la cosa che gli piaceva proprio tanto era ballare e contorcersi. Appena cominciò ad andare a scuola, il bambino incontrò nuovi e vecchi amici con i quali imparava, studiava, dipingeva e giocava, tranne qualche volta: infatti capitava anche di litigare e certe volte volavano spintoni, parole poco carine e smettevano i sorrisi.
Ecco! Quei momenti non gli piacevano mica tanto perché lo facevano stare male, doveva scusarsi e avrebbe voluto che le cose andassero meglio per sé e per gli altri.
Crescendo il bambino capì che poteva anche lui migliorare, così pensò a come poteva fare: gli venne in mente che crescere era proprio strano, quindi come sarebbe diventato da grande? Beh, era sempre curioso come quando era appena nato, perciò voleva scoprire il mondo, magari dipingere, oppure pensava di parlare con gli animali. Era curioso di tutto e non sapeva decidersi, perciò cominciò un viaggio; conobbe nuove città, faticò e imparò diversi lavori, incontrò nuove persone e…soprattutto fece conoscenza con una persona davvero speciale, per lui la più importante.
Da quell’incontrò passò del tempo e il Bambino ormai cresciuto un giorno vide un piccolo bimbo che provava a sporgersi dall’abbraccio della sua mamma. Si avvicinò ai due e sorrise: quel piccolo era suo figlio e gli assomigliava, così gli sussurrò: “ Seguimi, vieni con me per tutto il mondo”.


classi quarta e quinta

09 aprile 2015

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