" A Creta il re Minosse incaricò Dedalo di costruire un labirinto dove nascondere un mostruoso prigioniero: purtroppo quel recluso fu scoperto e ucciso, così Minosse incolpò Dedalo della tragedia. Per questo motivo chiuse il costruttore con il figlio Icaro nel labirinto.
Dedalo non si arrese ad una vita da prigioniero e trovò il modo di scappare. Fece arrampicare sui bastioni il giovane che raccolse delle penne e delle piume di uccello e buttò a terra un vecchio nido di api; Dedalo si ingegnò e realizzò per il figlio e per se stesso due paia di ali tenute insieme dalla cera presa dai favi.
Con la cinta della tunica le ali furono fissate alle spalle e di buon mattino i due spiccarono il volo allontanandosi subito dall'isola di Creta.

Attraversarono volando il mare che si stagliava sotto i loro occhi: Icaro era meravigliato, emozionato e così tanto affascinato dal cielo e dall'avventura incredibile, che si allontanò dal padre volando più in alto. Non sentì i richiami del vecchio che lo invitava a scendere verso di lui più in basso; si avvicinava, infatti al Sole e questo era rischioso.
Icaro non ubbidì al proprio padre e volò ancora più in alto, era rapito dalla luce calda e misteriosa del Sole: la cera pian piano cominciò a sciogliersi e lentamente le ali si sfaldarono finchè si ruppero facendo precipitare il ragazzo nel mare. "
Con i suggerimenti della collega Miriam, curatrice del blog Arte a scuola, abbiamo rivisitato Icaro di Henri Matisse.
Fogli di acetato, pennarelli, spugna bagnata per inumidire i vari tipi di carta e poi la sorpresa della stampa !
Sorprende come l'acqua trasporti l'inchiostro dei pennarelli e lo fissi sulla carta appena inumidita, i colori sono apposta lì per a prender posto e a sbizzarirsi mentre si mescolano.
Attenzione però: la stampa è risultata rovescia
rispetto all'originale, non siamo stati abbastanza attenti a capovolgere la figura.