27 gennaio 2014

la portinaia Apollonia

Ancora un libro proprio oggi nella Giornata della Memoria.
E' semplice da leggere: 
sfoglialo e segui la storia di Daniel cliccando sulla copertina


la portinaia Apollonia


Autunno 1943.
Un bambino ebreo e una città occupata dai soldati tedeschi. Il padre non c'è. La madre lavora a casa e Daniel deve correre a fare la fila per comprare da mangiare. Ma è l'arcigna portinaia Apollonia, di sicuro una strega, a spaventarlo più di ogni cosa. 

Finché un giorno... Forse anche una strega può salvare un bambino?









24 gennaio 2014

la shoah negli occhi di un bambino


Stavolta la proposta è un libro autobiografico e il suo film, Anni d'infanzia di Jona Oberski (1977). Il libro racconta la storia e le vicende di un bambino ebreo, Jona, che vive nella città di Amsterdam in Olanda; sarà arrestato con i suoi genitori nel 1942 durante l'occupazione nazista  e portato in campo di lavoro. In questo posto il piccolo trascorrerà gli anni della guerra dentro ad una baracca con la sua mamma e negli spazi del campo di concentramento impegnato nel lavoro;  Jona si guarda attorno, osserva, vive disagi, freddo e fame e non sempre capisce cosa gli capita , ma lo  imparerà presto.
In queste drammatiche vicende lo accompagneranno  l'amore per i suoi genitori e la sofferenza per la loro perdita, la vicinanza di un'amica,  una nuova famiglia che si prenderà cura di lui: riprendere la vita non sarà facile.






Ecco una storia vera, inquietante proprio perchè raccontata da un piccolo protagonista. Una storia che tratta temi delicati e toccanti e che  si  conclude con le parole tenere che la madre ripeteva spesso a Jona.



22 gennaio 2014

trasformazioni

http://www.musee-matisse-nice.org/anglais/image/dessins/b_platane_1951.jpgTrasformare le opere è un gioco da bambini per noi di classe terza: stavolta abbiamo scelto " il platano" di Matisse.
Abbiamo ricalcato le linee e i segni con i pennarelli di tutti i colori su un foglio di acetato, poi lo abbiamo stampato su un foglio di carta bagnato con una spugna. 


https://plus.google.com/photos/104677823015972854187/albums/5971647035658095153
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Ora i platani sono tutti colorati: 
quale stagione rappresentano secondo voi?







11 gennaio 2014

il volo di icaro



" A Creta il re Minosse incaricò Dedalo di costruire un labirinto dove nascondere un mostruoso prigioniero: purtroppo quel recluso fu scoperto e ucciso, così Minosse incolpò Dedalo della tragedia. Per questo motivo chiuse il costruttore con il figlio Icaro nel labirinto.
Dedalo non si arrese ad una vita da prigioniero e trovò il modo di scappare. Fece arrampicare sui bastioni il giovane che raccolse delle penne e delle piume di uccello  e buttò a terra un vecchio nido di api; Dedalo si ingegnò e realizzò per il figlio e per se stesso due paia di ali tenute insieme dalla cera presa dai favi.
Con la cinta della tunica le ali furono fissate alle spalle e di buon mattino i due spiccarono il volo allontanandosi subito dall'isola di Creta. 
Attraversarono volando il mare che si stagliava sotto i loro occhi: Icaro era meravigliato, emozionato e così tanto affascinato dal cielo e dall'avventura incredibile, che si allontanò dal padre volando più in alto. Non sentì i richiami del vecchio che lo invitava a scendere verso di lui più in basso; si avvicinava, infatti al Sole e questo era rischioso.
Icaro non ubbidì al proprio padre e volò ancora più in alto, era rapito dalla luce calda e misteriosa del Sole: la cera pian piano cominciò a sciogliersi e lentamente le ali si sfaldarono finchè si ruppero facendo precipitare il ragazzo nel mare. "

Con i suggerimenti della collega Miriam, curatrice del blog Arte a scuola, abbiamo rivisitato Icaro di Henri Matisse.
Fogli di acetato, pennarelli, spugna bagnata per inumidire i vari tipi di carta e poi la sorpresa della stampa !


Sorprende come l'acqua trasporti l'inchiostro dei pennarelli e lo fissi sulla carta appena inumidita,  i colori sono apposta lì per a prender posto e a sbizzarirsi mentre si mescolano.
Attenzione però: la stampa è risultata rovescia
 rispetto all'originale, non siamo stati abbastanza attenti a capovolgere la figura.