22 dicembre 2009

storie invernali


rodari2



Fuori nevica, fa proprio freddo, il cielo è grigio........ci vuole un pò di colore: per fortuna possiamo giocare con la fantasia e il nostro amico Gianni Rodari












                           SOFFIA ….SOFFIA

Soffia è il nome di una mia amica di scuola che quando parla soffia. Infatti quando mi chiede qualcosa mi spettina i capelli, a sua nonna chiedendole una cosa si è alzata la gonna e invece a suo nonno è volato via il cappello.


A scuola durante le interrogazioni la maestra e i suoi compagni di classe devono spesso coprirsi, ad esempio con un ombrello, perché parlando dalla sua bocca esce aria fredda: infatti più di qualche volta la maestra le fa fare le verifiche per iscritto, così non dice niente a voce. Quando Soffia canta si scatena una bufera, i suoi compagni guardano fuori dalla finestra ma c’è il sole!


Un giorno, allora, la vicina di casa di Soffia chiamò Soffia che solo con due soffi le asciugò tutti i panni e il bucato della settimana.


Quando Soffia diventò grande conobbe un ragazzo simpatico ma……. che non sapeva dire le parole con le  doppie: così lei era una “ragazza” oppure le diceva “ sei molto bela Sofia”. A quel punto la giovine smise di soffiare e si innamorò perdutamente di quel bel “ ragazzo ” .

                                                                                                                                                                  Laura

                                                                                              



Belatrice e Canterina


Tutto cominciò molto tempo fa in un piccolo paesino di cui non ricordo molto bene il nome. In una piccola ma accogliente casa una mamma diede alla luce due bellissime bambine. Anche se erano gemelle avevano una i capelli neri e folti e l' altra un ciuffettino biondo in mezzo alla testa.Tutte e due però avevano le guance rosse e paffutelle.
La mamma disse al marito: -Vai all' ufficio anagrafe a denunciare i nomi delle gemelle! Il papà andò tutto felice e contento.
Le bambine crescevano molto bene fino a quando non venne l'ora di pronunciare le prime parole. Dalla bocca di Belatrice uscivano piccoli belati simili a quelli di agnellini, mentre da Canterina uscivano solamente note musicali. All' nizio le due gemelle non sentivano le loro particolarità e continuavano a crescere con gioia. Ogni giorno che passava, però, pensavano sempre di più di avere strane voci che  gli altri bambini non avevano, ma non capivano perchè.
Si stava avvicinando il Natale e per Belatrice non era una bella cosa:non sapeva il motivo, ma le facevano fare sempre il personaggio della pecora, nel presepio vivente. Mentre Canterina doveva sempre cantare perchè non riusciva a parlare.
A scuola, invece, la maestra non riusciva proprio a capirsi con Belatrice.
Allora un giorno andò a scuola un signore, una specie di veterinario che però conunicava con gli animali, soprattutto con le pecore. La maestra gli chiese di fare da traduttore a Belatrice.
Mentre per Canterina era diversa la situazione perchè solo nell' ora di musica andava bene la sua voce.
Un bel giorno i genitori delle due gemelle preoccupatissimi delle stranezze delle bambine andarono all'ufficio anagrafe dove scoprirono i nomi delle loro figliole  sbagliati. Allora la moglie chiese al marito: -Come hai detto i nomi delle  nostre bambine? Il marito rispose:- Forse ero preso dalla felicità e ho sbagliato qualcosa: si può rimediare?
L'impiegato allora sistemò i nomi senza errori.E da quel giorno niente più belati e canti per Belatrice e Canterina, che diventarono persone normali ,solo con una consonante in meno nei due nomi, cioè Beatrice e Caterina.    

                                                                                        Be(l)atrice 



GLI ALBERI DIVENTATI ARMADI!!! 


    


In un tranquillo giorno di sole, Mario di professione agricoltore, passeggiando per i suoi amati limonari si accorse che su una delle sue piante erano cresciuti  simpatici  calzini gialli al profumo di limone.


Mario incredulo pensò che fosse solo una visione e tornò  a casa per riposare e per schiarirsi le idee. Ma  un’ora dopo, impaziente tornò tra  i suoi  limonari a controllare la situazione e vide che ad aver subìto la trasformazione non era solo una pianta, ma gran parte del sua piantagione. Da quel momento capì che non era uno scherzo!


L’uomo disperato andò subito dalla moglie che anche lei non sapeva cosa dire di fronte a quella stranezza.


Più tardi Mario e la moglie si recarono dal fratello: Carlo, alla vista dei suoi bellissimi frutteti di mele, pere, albicocche e le sue viti tramutati  in colorati indumenti e vestiti dal vario profumo, non si diede per vinto anzi, propose di aprire una bottega dove vendere i vari vestiti.


Quella diventò la moda dell’anno e tutti andavano per strada con i cappelli viola al profumo d’uva, i vestiti  verdi all’odore di pera, l’intimo rosso all’aroma di mela e lo stesso con tutti gli altri frutti.


Questo “bel pasticcio” era stato causato dai figli  che giocando alla “ Caccia al tesoro” avevano nascosto degli indumenti sotto terra: le radici avevano trovaro nuove sostanze per nutrirsi dando così frutti...........  con cui coprirsi!!!


                                                                                               Anna



La penna e il bambino

Un giorno un bambino entrò in un negozio per comprare una penna, erano tutte uguali ma girò la testa verso la vetrina e vide un nuovo modello: c'era solo quello e si chiamava x120 e così decise di comprarlo.

Tornando a casa sbuffava perché gli toccava fare i compiti, arrivò e per prima cosa scrisse un testo in brutta copia: siccome era tanto stanco si addormentò.

La penna prese vita e iniziò a muoversi e copiò tutto il testo in bella copia. Al risveglio del bambino tutto era ricopiato ma con molti errori. Il bambino rimane stupito, non si ricordava di aver scritto in bella copia e si guardò attorno, uscì dalla stanza alla ricerca di sua sorella o dei suoi genitori ma nessuno era in casa.

Rientrò nella sua stanza e vide una luce rossa e nera si avvicinò ed a un certo punto la penna inizio a prendere vita: il bambino rimase meravigliato.

La penna disse:- Grazie di avermi salvato, là stavo proprio male: nessuno non mi guardava. Ora io sarò la tua penna dimmi tutto e io farò quello che vuoi.

Il bambino non riusciva a credere ai suoi occhi, si riteneva così sfortunato ad avere una penna così sgrammaticata.

Il maestro se ne accorse subito, così mise a sedere anche la penna vicino al bambino.

Fu così che la penna imparò a scrivere.

                                                                                                                        Riccardo



Quella volta in cui la neve cantò

In un giorno d'inverno iniziò a nevicare e all'improvviso ........si sentì una canzonetta. Tutte le persone guardarono fuori alla finestra e videro solo la nevicata. Quando uscirono era tutto bianco e iniziarono a lanciarsi palle di neve: un bambino, mentre lanciava una bella palla sentì: - Daiiiii, non lanciarmi! Lui ripose a terra la neve e scappò a casa impaurito e un pò sorpreso. Spiegò alla mamma cosa era successo e mentre parlava si sentì ancora una melodia; era una voce dolce che cantava una canzone natalizia. Nevicava ancora e le melodie si mescolarono, ma tutte erano soavi e leggere e nessuna voce stonava. .Anche il bambino seguì i canti natalizi e cantò con i fiocchi di neve, e insieme a lui anche gli altri seguirono la musica con delle danze.

Era la notte di Natale e il presepio vivente di quel paese era il più magico e meraviglioso che si fosse mai visto. Ma la neve che cantava è da un bel pò che non si vede....anzi, che non si sente!!

                                                                                                                                                      Sophia






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