24 gennaio 2014

la shoah negli occhi di un bambino


Stavolta la proposta è un libro autobiografico e il suo film, Anni d'infanzia di Jona Oberski (1977). Il libro racconta la storia e le vicende di un bambino ebreo, Jona, che vive nella città di Amsterdam in Olanda; sarà arrestato con i suoi genitori nel 1942 durante l'occupazione nazista  e portato in campo di lavoro. In questo posto il piccolo trascorrerà gli anni della guerra dentro ad una baracca con la sua mamma e negli spazi del campo di concentramento impegnato nel lavoro;  Jona si guarda attorno, osserva, vive disagi, freddo e fame e non sempre capisce cosa gli capita , ma lo  imparerà presto.
In queste drammatiche vicende lo accompagneranno  l'amore per i suoi genitori e la sofferenza per la loro perdita, la vicinanza di un'amica,  una nuova famiglia che si prenderà cura di lui: riprendere la vita non sarà facile.






Ecco una storia vera, inquietante proprio perchè raccontata da un piccolo protagonista. Una storia che tratta temi delicati e toccanti e che  si  conclude con le parole tenere che la madre ripeteva spesso a Jona.



2 commenti:

  1. La storia raccontata nel film è commovente perchè diversi aspetti che tratta sono un pò crudi e lontani dalle esperienze dei nostri bambini. Ma concordo e consiglio la visione, meglio se accompagnati da adulti che spieghino. papà Mario

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  2. Io vorrei condividere questa riflessione con maestre e genitori.
    I bambini delle scuola scuola primaria, attraverso le commemorazioni in occasione della giornata della Memoria e il grande impegno che molte insegnanti mettono per questa tematica, recepiscono molto bene la crudeltà, il dolore, e tutti gli aspetti negativi legati alla Shoah, ma purtroppo non riescono a collocarla storicamente, o meglio la collocano nella Storia, intesa storia passata, tipo Egizi, Romani o giù di lì. E' ovvio che questa è una cosa legata al grado di maturazione proprio dei bambini della fascia d'età della scuola Primaria, ma il mio timore è che anche crescendo non si arrivi a dare il giusto "tremendo" peso alla cosa, che è successa 50-60 anni fa, e non secoli fa "quando c'erano i barbari". Purtroppo la negatività (per usare un termine eufemistico) fa parte della natura umana, quindi credo che l'umanità non potrà mai cosiderarsi al sicuro da questi terribili pericoli, come d'altro canto è dimostrato da tutte le guerre in atto ad oggi nel mondo..........
    Io spero che "seminando" qualcosa alla fine cresca... e ovviamente la Giornata della Memoria è una di quelle preziosissime gocce indispensabili per la crescita della Pianta.
    Mamma Cathia

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